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16.06.2025
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- Codice Deontologico Forense
Precedenti disciplinari e colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio” - La “nuova” pregiudizialità penale: la sospensione del procedimento disciplinare è ora una (facoltativa) eccezione
- La rilevanza istruttoria in sede deontologica delle prove raccolte nel processo penale
- La rilevanza deontologica di un comportamento prescinde dalla sua eventuale liceità secondo l’ordinamento civile, penale, amministrativo, ecc.
- All’avvocato sospeso è inibito anche l’esercizio di attività professionale stragiudiziale
- Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale
- Procedimento disciplinare e competenza territoriale
- Il legittimo esercizio del diritto di difesa non può comportare un aggravamento della sanzione disciplinare
- Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale
- Procedimento disciplinare e attività istruttoria in sede d’appello: il CNF può procedere, anche d’ufficio, a tutte le ulteriori indagini ritenute necessarie per l’accertamento della verità
- La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio
- La prescrizione disciplinare non può essere interrotta per più di 7 anni e mezzo
- L’agevolazione ed esercizio abusivo della professione forense sono illeciti permanenti
- Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolte
- Il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare
- Rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente e onere di contestazione e prova a carico del segnalato/incolpato
- L’archiviazione penale non ha efficacia di giudicato in sede disciplinare
- Niente assegno di mantenimento se non c’è disparità economica
- Niente diritto di abitazione al coniuge superstite se l’immobile è in comunione con terzi
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