TRIBUNALE ORDINARIO DI ROMA
ATTO
DI CITAZIONE
Il
sig. _____________________, nato a __________ il
______________, C.F.: _______________, residente in
_____, via ______, elettivamente domiciliato in Roma,
C.so Vittorio Emanuele II n. 252, presso lo studio degli
avv.ti Paolo Nesta e Mauro Gioventù, che lo
rappresentano e difendono giusta mandato a margine del
presente atto
PREMESSO
1) -
che la ______________, è proprietaria di un terreno,
sito in ________________ via_________, individuato al
catasto terreni al foglio n. _____, particelle
_________, riguardo al quale in data ___________ a
stipulato una Convenzione con il Comune di Roma (rep. n.
__________ racc. _____), avente ad oggetto la
costruzione e gestione del parcheggio e di aree per
attività commerciali da realizzare nell’area e/o nel
sottosuolo della stessa (all. 1);
2) -
che secondo la suindicata Convenzione del Comune di
Roma, il parcheggio e l’area da adibirsi ad attività
commerciali dovevano essere realizzati esclusivamente
in conformità al progetto approvato con deliberazione
della Giunta Comunale e di cui gli elaborati grafici ne
costituivano parte integrante;
3) -
che in data _________ il Comune di Roma stipulava con la
____________ una ulteriore Convenzione integrativa (Rep.
n. ___, racc. __) (all. 2);
4) -
che con contratto del ______________ si impegnava a
vendere all’________., che si impegnava ad acquistare,
le quote della _____________, e che a garanzia della
corretta esecuzione del contratto preliminare in parola,
le quote della _____________erano gravate di pegno in
favore della promissaria acquirente _____;
5) -
che la _________, mediante contratto preliminare di
compravendita concluso il _________ prometteva di
vendere, previo consenso da parte dell’___________ e
della _____ al sig. _____________________, per sé o
persona fisica o giuridica da nominare, il complesso
commerciale sito in Roma, ________, in corso di
realizzazione con relativi parcheggi di pertinenza sulla
sopra indicata area censita al catasto terreni al foglio
n. ______, particelle ________ e _____;
5
bis) – che tale complesso commerciale realizzato è
attualmente distinto al NCEU del Comune di Roma con i
seguenti dati identificativi:
- il
piano terra al foglio n. _____, particella _______, sub.
____, cat. ____;
- al
piano seminterrato n.___, n. ____, particella ___, sub.
____, cat. ___;
-
___________________
6) -
che il richiamato contratto preliminare, tra l’altro,
prevedeva espressamente:
-
all’art. 3 le seguenti garanzie del
promittente alienante ”….il compendio immobiliare:
a)
alla data del rogito sarà libero da pesi, oneri,
gravami, privilegi anche fiscali, iscrizioni,
trascrizioni o comunque altre pregiudizievoli di
qualsiasi natura;
b)
verrà realizzato in conformità a leggi, regolamenti ed
in genere prescrizioni di qualsiasi genere sia dal punto
di vista urbanistico ed edilizio;
…..
d)
che saranno state pagate tutte le imposte relative alla
unità immobiliare oggetto del presente contratto”.
-
All’art. 5:
“…la
stipula del contratto definitivo di vendita del
complesso immobiliare di cui all’oggetto avverrà,
dinanzi a notaio di Roma scelto dalla promissaria
acquirente, entro e non oltre il termine essenziale del
____________ ma non prima del ___________ con oneri
relativi -compresi quelli eventuali concernenti la
registrazione e la trascrizione del contratto
preliminare- a carico della medesima promissaria
acquirente. La scelta del notaio, il suo indirizzo, il
giorno e l’ora della stipula dovranno essere comunicate
a parte promittente venditrice almeno 30 giorni prima a
mezzo telegramma e fax”.
All’art. 7:
“Consegna dell’immobile. L’immobile in oggetto verrà
consegnato al rogito completamente ultimato, nello stato
di fatto e di diritto in cui si trova, come visto e
gradito, con tutte le servitù attive e passive,
trascritte o derivanti dalle convenzioni e dal
progetto….” .
All’art. 10:
L’obbligo per il promissario venditore di “….fornire al
promissario acquirente la ricevuta di presentazione
della domanda per l’ottenimento del certificato di
agibilità ai sensi dell’art. 24 del DPR 380/01 per nuove
costruzioni, con espresso esonero di responsabilità del
promissario venditore in ordine ai tempi e modalità di
rilascio…”.
7) –
Il prezzo di vendita dell’intero complesso immobiliare
veniva concordato tra le parti in €. ____________, oltre
IVA al 20%, pari ad €. _________, da corrispondere
quanto ad €. __________ in conto prezzo dal promittente
acquirente anteriormente alla stipula dell’atto
pubblico di vendita e quanto al saldo di €. ___________
oltre IVA sull’intero prezzo di vendita, pari ad €.
______________ per un totale quindi di €. __________, al
momento del rogito notarile. Il sig.
_____________________, in riferimento alle suindicate
pattuizioni contrattuali, provvedeva a versare
anteriormente alla data contrattualmente convenuta di
stipula dell’atto pubblico di vendita, in conto prezzo
ed a titolo di caparra confirmatoria la complessiva
somma di €. ____________ alla _____________________ che
rilasciava ampia e liberatoria quietanza all’atto della
ricezione del suindicato importo, corrisposto in più
rate, l’ultima delle quali in data __________;
8) -
che mediante telegramma e contestuale fax del ________
il sig. _____________________ invitava la
_____________________ e l’___________ a comparire per la
stipula dell’atto pubblico di vendita il giorno
__________, alle ore ________, presso lo studio del
notaio ______________con studio in __________ precisando
contestualmente in via indicativa ma non esaustiva che
fosse consegnata entro il ________________ la
documentazione indispensabile per procedere alla stipula
dell’atto stesso;
9) –
che non veniva fornito alcun riscontro alla suindicata
comunicazione tanto che mediante lettera racc. a.r.,
inviata nell’interesse del sig. _____________________
dagli avv.ti Paolo Nesta e Mauro Gioventù, veniva
contestato alla _____________________ e all’____________
l’omesso adempimento entro l’indicato termine del
________, con relativa specificazione della
documentazione mancante e rilievi in ordine alla
regolarità delle adottate procedure DIA, tenuto conto
della natura sostanziale di alcune delle varianti
apportate ai progetti originari;
10)
– che lo stesso notaio_______, mediante comunicazione
del ________, in riferimento allo stipulando atto di
compravendita, chiedeva alla _____________________ di
fargli pervenire la certificazione energetica di cui al
D.L.vo 29.12.2006 n. 311, da allegare all’atto di
vendita a pena di nullità;
11)
- che mediante comunicazione del ________ l’avv.
____________ nell’interesse dell’_____________________ e
dell’__________ riscontrava la suindicata missiva degli
avv.ti Nesta e Gioventù contestandone il contenuto e
ribadendo che a suo avviso sussistevano tutte le
condizioni per poter procedere alla stipula del
contratto definitivo il ____________ nello studio del
notaio _____;
12)
– che gli avv.ti Nesta e Gioventù, sempre nell’interesse
del sig. _____________________, con lettera racc.ta del
_____, nel contestare la suindicata missiva dell’avv.
_______, avanzavano, a seguito dell’accesso in loco e
degli ulteriori accertamenti effettuati dall’Arch.
_________ su incarico del sig. _____________________,
specifici rilievi, , sia in riferimento all’utilizzo
delle DIA per varianti al permesso di costruire
presentate dalla _____________________, sia in
riferimento allo stato dei luoghi della parte
commerciale ed alla mancata ultimazione delle opere
murarie ed impiantistiche, con ogni più ampia riserva
in ordine ai gravi danni subiti e subendi dal loro
assistito;
13)
– che il notaio _____ mediante comunicazione del
________, inviata all’__________., al sig.
_____________________ ed alla _____________________,
rilevava espressamente di non essere in grado di inviare
una minuta completa dell’atto tenuto conto delle riserve
espresse dall’avv. Paolo Nesta con lettera del
25.6.2007;
14)
– che a sua volta mediante lettera del ________, inviata
agli avv.ti Nesta e Gioventù e per conoscenza anche al
notaio _______, l’avv. ________ rilevava il corretto ed
adempiente comportamento della _____________________,
preannunciando la presenza di quest’ultima e dell’______
il giorno 28 giugno presso lo studio del notaio Papi
“per incassare il saldo prezzo e formalizzare il rogito
notarile di compravendita”;
15)
– che il notaio Papi, mediante due successive
comunicazioni in data 27.6.2007, inviate alle parti
interessate, ed in particolare con la seconda
comunicazione precisava che pur avendo ricevuto la
documentazione “formalmente sufficiente alla redazione
dell’atto di compravendita di cui all’oggetto -la stessa
non deve intendersi nel senso di sussistenza ad oggi di
tutte le condizioni documentali, formali e sostanziali
di rogabilità in merito alla compravendita in oggetto:
ciò alla luce delle riserve espresse dall’avv. Paolo
Nesta con lettera del 25.6.2007 ed alla luce degli
impegni contrattuali assunti dalle parti con il
preliminare di compravendita, anche in riferimento alle
condizioni ed alle documentazioni ivi concordate dalle
parti medesime ai fini della stipula dell’atto
pubblico-“;
16)
– che il giorno 28.6.2007 alle ore 17,00 le parti,
assistite dai rispettivi avvocati, nonché dai tecnici di
parte _____________________ ed Arch. Riccardo Asaro,
risultavano presenti nello studio del notaio Papi;
17)
– che in tale sede emergeva che il notaio Papi non aveva
predisposto la bozza dell’atto di compravendita,
eventualmente da rogitare, verosimilmente per carenza di
documentazione o, comunque, per non essere stata la
stessa tempestivamente depositata dalla
_____________________ (basti pensare a titolo
esemplificativo alla ricevuta di richiesta del
certificato di agibilità datata lo stesso giorno 28
giugno 2007 e consegnata in pari data al notaio senza la
documentazione ad essa allegata ed indispensabile ai
fini di verificare la validità e l’ammissibilità della
detta domanda);
18)
– che peraltro in tale sede, allontanatosi il notaio per
l’impossibilità di procedere comunque alla stipula, le
parti si trattenevano nello studio esponendo le
rispettive ragioni ed all’esito della discussione veniva
concordato che l’Arch. Asaro, alla luce delle
contestazioni e dei chiarimenti richiesti dal sig.
_____________________ e dei suoi legali, avrebbe
provveduto il successivo 2 luglio 2007, a consegnare
all’Arch. Mariani la documentazione in suo possesso
concernente gli adempimenti espletati dalla
_____________________ nella procedura de qua, al fine di
consentire ogni opportuno esame al promittente
acquirente. Tale documentazione in effetti veniva messa
a disposizione dell’Arch. Mariani che provvedeva a
ritirarla;
19)
– che conseguentemente gli avv.ti Nesta e Gioventù
comunicavano all’avv. Santaroni mediante fax del 4
luglio 2007, che erano in corso i necessari
approfondimenti tecnici, tenuto conto della complessità
della vicenda in ordine alle ulteriori documentazioni
consegnate lunedi’ 2 luglio dall’Arch. Asaro e che
all’esito degli stessi, entro venerdi’ 6 luglio 2007,
il sig. _____________________, loro tramite, avrebbe
fornito ogni ulteriore comunicazione al riguardo;
20)
– che l’avv. Mario Santaroni, nell’interesse della
_____________________ invitava ultimativamente il sig.
_____________________ a fissare, entro e non oltre il 10
luglio 2007, la data e l’ora per la stipula e il
contestuale pagamento del saldo prezzo;
21)
– che mediante fax del 6 luglio 2007, inviato all’avv.
Santaroni, gli avv.ti Nesta e Gioventù comunicavano che
il sig. _____________________, all’esito degli
accertamenti tecnici e documentali effettuati, aveva
constatato la sussistenza di gravi inadempimenti posti
in essere dalla _____________________ e/o
dall’_____________________, tali da giustificare il
diritto dello stesso alla tutela giudiziale dei suoi
legittimi diritti ed interessi;
22)
- che i danni subiti e subendi dal sig.
_____________________ in conseguenza dell’inadempimento
posto in essere dalle società convenute sono
riconducibili alle seguenti situazioni:
A) –
il sig. _____________________, nella qualità di legale
rapp.te della _____________, concludeva con la
_____________ un contratto preliminare di locazione
commerciale relativo all’immobile, per cui è causa sito
in ___________, al canone di locazione pari al 2,95% del
volume di affari annuo, al netto dell’IVA realizzato
dalla promissaria ______, con un canone minimo garantito
annuo di €.________ oltre IVA, sottoposto alla
condizione della stipula dell’atto pubblico di vendita
dell’immobile promesso al sig. _____________________
dalla _____________________ entro la data del ______.
E’ evidente che la mancata stipula dell’atto pubblico di
vendita, per fatto non imputabile al sig.
_____________________, arrecherà a quest’ultimo
gravissimi danni, quantificabili quanto meno ad €.
__________ l’anno.
B) -
In data ________ la _________ formulava l’offerta per la
locazione della porzione immobiliare sita nel centro
commerciale di _____________--– al canone annuale di €.
_______ l’anno, oltre IVA di legge ed adeguamento Istat,
come per legge. Anche in tal caso il danno subito
dall’attore va quantificato in misura non inferiore ad
€. ________ l’anno.
C) –
Sempre con riferimento ad altra porzione del compendio
commerciale in questione la ______________, tramite la
__________proponeva di concludere un contratto di
locazione al canone, della durata di nove anni
rinnovabile per altri nove, di €. __________ oltre IVA.
D) –
Il sig. ___________ in data _________ formulava
l’offerta per la locazione dell’autorimessa parcheggio
all’interno del centro commerciale di _______ alle
seguenti condizioni:
-
per il primo e secondo anno il canone annuale di €.
____________, per il terzo e quarto anno il canone
annuale di €. _____________, per quinto e sesto anno il
canone annuale di €. _________, con aggiornamento Istat
a far tempo dal settimo anno in misura pari al 75%
dell’indice di variazione.
Ciò
premesso in fatto si espongono le seguenti ragioni di
DIRITTO
1) L' _____________________ e, per quanto di ragione,
quale titolare di pegno delle quote della
_____________________, l'______, hanno posto in essere
una condotta gravemente inadempiente che ha impedito la
stipula dell'atto pubblico di vendita entro il termine
essenziale del ____, in riferimento agli artt. 7 e 10
del contratto preliminare.
Ai
fini di ogni opportuna valutazione in ordine alla
condotta gravemente inadempiente posta in essere dalla
_____________________, é necessario soffermarsi sulle
obbligazioni espressamente assunte dalle medesima
_____________________, di cui al contratto preliminare
menzionato nelle premesse.
In
particolare, a mente dell'art. 7 del contratto
preliminare, la promittente alienante si era impegnata
espressamente a consegnare, al momento del rogito
notarile, l'immobile oggetto della compravendita
completamente ultimato, mentre l'art. 10 prevedeva
l'obbligo della promittente alienante di presentazione
della domanda per l'ottenimento del certificato di
agibilità ai sensi dell'art. 24 del D.P.R. n. 380/01,
nonché la produzione di certificazione degli impianti a
norma ex lege 46/90, oltre la dichiarazione di
conformità di cui alla legge 10/91 degli impianti
inerenti al fabbricato de quo.
1a) Quanto alla mancata ultimazione dei lavori.
A
seguito di sopralluogo effettuato in loco il _________
dall'arch. _______ su incarico del sig.
_____________________, emergeva che i due piani
commerciali dell'immobile per cui é causa, non
risultavano ultimati.
Infatti, non erano state eseguite le seguenti opere
murarie ed impiantistiche.
OPERE MURARIE
-la
pavimentazione, il relativo massetto, gli intonaci, gli
zoccoletti, alcune parti di muratura; peraltro i solai,
realizzati in prefabbricato, risultavano allo stato
grezzo (né intonacati, né tinteggiati);
-la
struttura, realizzata in cemento armato prefabbricato,
non era stata trattata o rivestita con materiale
ignifugo;
-le
travi, pilastri e solai, come detto allo stato grezzo,
rendevano la struttura soggetta a un più veloce
deterioramento in caso di incendio;
-porzioni di muratura, e precisamente nella parte che
delimita la zona ____ (del piano terra e la loggia), non
erano state ultimate, atteso che non era stata
realizzata la muratura tra la struttura portante e
l’infisso. Inoltre, in riferimento agli infissi, nella
loro predisposizione non si era tenuto conto del
massetto e del relativo pavimento ancora da realizzare,
con la conseguenza che dovranno essere eseguiti lavori
radicali, non esclusa la loro sostituzione, al momento
dell'ultimazione dell’immobile;
-all’interno dei bagni si sono riscontrate crepe, che
percorrono tutta la parete, e nei servizi per i disabili
mancano tutti gli accessori come richiesto dalla legge
13/89 e successive modifiche. Ovviamente, come sarà
appresso specificato anche in riferimento ad altre
necessarie certificazioni ex lege previste, tali
mancanze non consentono di redigere valida
certificazione in ordine alla regolarità dell’immobile
ai sensi della stessa L. 13/89;
-
all'interno della zona D/8 si rilevava la presenza di
discendenti, ove confluiscono le acque reflue, montati
non a ridosso dei pilastri, bensì all'interno della
superficie commerciale, privi di rifinitura di
qualsivoglia genere, con ogni conseguente ed intuibile
pregiudizio per la utilizzazione commerciale dell'area
in questione;
-i
tubi di adduzione dell’acqua potabile risultavano di
portata palesemente insufficiente rispetto alle
necessità che le superfici richiedevano.
OPERE IMPIANTISTICHE
Impianto elettrico.
Tale impianto non risultava ultimato
e comunque appariva assolutamente inidoneo e non
confacente alla destinazione d'uso dell'immobile in
questione. Infatti, in riferimento ad entrambi i piani
commerciali, le condizioni rilevate erano le seguenti:
l'impianto elettrico era realizzato solo
limitatamente alle colonne elettriche di adduzione della
energia elettrica ai piani, con esclusione di
qualsivoglia linea di elettrificazione all'interno dei
singoli piani che dunque risultavano inutilizzabili per
qualsivoglia destinazione d'uso commerciale.
Né
basta!
Infatti, le porzioni di impianti elettrici
realizzate risultavano, altresì, del tutto carenti sotto
il profilo funzionale, per essere le stesse
sottodimensionate ed insufficienti per le necessità
riconducibili alle esigenze d'uso di una superficie
commerciale complessiva di circa 2.500 mq. Invero, le
linee elettriche di alimentazione ai due piani
commerciali risultavano predisposte per fornire a
ciascun piano commerciale energia elettrica per una
potenza massima di appena 60 KW, ovvero una energia
appena sufficiente per illuminare una superficie di
25-30 mq!
Tali
linee erano collegate ad apparecchiature di erogazione
predisposte dall'azienda elettrica, racchiuse in un
semplice cavedio, come usualmente si verifica per le
utenze elettriche utilizzate nelle piccole abitazioni.
Al contrario, la potenza di erogazione, richiesta dalle
utilizzazioni commerciali delle superfici oggetto di
contratto preliminare, avrebbe richiesto la
realizzazione di opere di carattere strutturale di ben
altra entita' rispetto a quelle minimali ed
insufficienti ex adverso eseguite (ovvero la
realizzazione di una vera e propria cabina elettrica),
nonchè l'installazione di apparecchiature erogatrici da
parte dell'azienda elettrica adeguate ed indispensabili
all'utilizzazione commerciale delle superfici in
oggetto.
Impianto
idraulico.
Allorquando fu concluso il contratto preliminare era
espressamente previsto (ma su questo punto ci
soffermeremo diffusamente più avanti) che in funzione
dei vari locali commerciali previsti nei due piani,
fossero realizzati, oltre ai bagni di piano destinati al
pubblico, anche vani bagni di pertinenza delle singole
unità commerciali. Invece, inopinatamente,
nell'apportare tutta una serie di successive varianti
progettuali (delle quali più estesamente si tratterà nel
prosieguo), la controparte ha pensato bene di realizzare
un unico ambiente commerciale al piano terra ed al piano
S1 ed, inoltre, di non realizzare alcun locale bagno,
eccettuati quelli ai piani destinati al pubblico. A tal
riguardo, a prescindere dall'evidente difformità
tra quanto rappresentato al momento della conclusione
del preliminare e quanto poi realizzato, va posto nel
giusto rilievo che in mancanza degli indispensabili
locali bagno di pertinenza esclusiva dei due locali
commerciali in questione (le cui superfici interne sono
di circa 2.500,00 mq complessivi) si é determinata di
fatto l'impossibilità di utilizzare dette
superfici all'uso commerciale urbanisticamente e
contrattualmente previsto.
Ovviamente, tale situazione ha comportato, stante la
mancanza dei locali bagno, l'omessa realizzazione dei
relativi impianti idraulici di adduzione e scarico delle
acque.
Posizionamento e montaggio splinker.
Tale
impianto é risultato del tutto mancante.
In
altre parole, all'interno delle superfici commerciali,
l'unico impianto che é risultato esistente é quello di
rilevazione dei fumi.
Da
quanto sopra esposto, e con particolare riferimento alla
parte impiantistica, si evince che si é venuta a creare
una situazione di impossibilità di produrre valide
certificazioni ai sensi della legge 46/90, che
presuppone una regolare esecuzione delle opere ultimate.
Tali certificazioni sono propedeutiche per l'idonea
presentazione della richiesta del certificato di
agibilità dell'immobile ed il profilo in questione
involge la tematica, che ora si passerà a trattare,
concernente l'obbligazione, contrattualmente assunta al
riguardo, ma non efficacemente adempiuta, dal
promittente venditore.
1b)
Quanto alla presentazione della domanda per
l'ottenimento del certificato di agibilità ai sensi
dell'art. 24 del D.P.R. n. 380/01 per nuove costruzioni.
In
effetti, dalla documentazione prodotta dalla
controparte, si evince che la _____________________
ha presentato soltanto in data 28-06-07 ed a seguito
di espressa e reiterata richiesta del promittente
acquirente, tale domanda al ________ del Comune di Roma.
Peraltro, il promittente acquirente, per la prima
volta e soltanto in occasione dell'incontro nello studio
del notaio _______ che avrebbe dovuto procedere alla
stipula dell'atto pubblico il giorno _________,
ha preso visione di copia della ricevuta di
presentazione della richiesta del certificato di
agibilità, senza che gli fossero esibiti in visione
la domanda ed i documenti obbligatoriamente da allegare
alla detta domanda. Peraltro, dalla ricevuta di
presentazione suindicata si evince che "le richieste
presentate incomplete della documentazione obbligatoria
prevista dalla normativa vigente in materia, del
pagamento dei diritti di istruttoria e dei diritti
tecnici, non potranno formare oggetto di istruttoria da
parte di questo ufficio e saranno archiviate. Decorsi 60
giorni il silenzio dell'Amministrazione sull'istanza del
privato intesa all'ottenimento del certificato di
agibilità assume significato di assenso solamente quando
le dichiarazioni rese risultino veritiere e la domanda
sia completa di tutta la documentazione prescritta (art.
20 comma 1 della legge n. 241/90 e art, 25 comma IV del
D.P.R. 380/01)".
E'
di tutta evidenza, dunque, che la sola presentazione
della ricevuta della richiesta del certificato di
agibilità, priva di qualsivoglia documento ad essa
allegato, nonché la presentazione della domanda lo
stesso giorno della programmata stipula dell'atto
pubblico di vendita, ha posto materialmente il
promittente acquirente nella impossibilità di accertare
la regolarità della domanda presentata e,
conseguentemente, di valutare se potesse essere
rilasciato il certificato di agibilità indispensabile
per l'utilizzazione dell'immobile all'uso commerciale.
Ma
v'é molto di più!
Infatti, come evidenziato dall'arch. __________ e, come
peraltro oggettivamente riscontrabile, risulta quanto
segue:
-
la certificazione ai sensi della L. n. 46/90,
relativamente alla corretta e completa esecuzione degli
impianti elettrici é stata effettuata e depositata
con esclusivo riferimento alle colonne di
elettrificazione ai piani, ma non con riferimento agli
impianti di elettrificazione delle superfici commerciali
ai piani terra ed S1, poichè in tali ambiti, come
sopra rilevato, non sono stati affatto realizzati detti
impianti, con la conseguenza che, giusta le condizioni
di perfezionabilità della procedura di agibilità, sopra
richiamate, la agibilità non potrà essere conseguita per
le porzioni immobiliari in oggetto;
-
la certificazione depositata ai sensi della L. n. 10/91
in ordine agli impianti termici dei locali in oggetto,
risulta assolutamente inidonea, atteso che, a
seguito delle rilevanti modificazioni strutturali e di
distribuzione interna degli spazi commerciali, apportate
dalla promittente venditrice, rispetto ai progetti
originariamente assentiti, con le due varianti a
sanatoria di cui più avanti si tratterà diffusamente,
sarebbe stato necessario redigere un nuovo progetto per
il contenimento energetico, ai sensi della L. 192/02
e successivo D.L.vo 12-12-2006, n. 311, con successiva
ed idonea certificazione di conformità. All'uopo, giova
rilevare che lo steso notaio _______, con lettera del
20/6/2007 richiedeva alla soc. _______ la certificazione
energetica di cui al D.L.n.311/2006;
-
sempre per quanto concerne le superfici con
destinazione commerciale, ed ai fini del rilascio
della certificazione di agibilità, difetta la
produzione della certificazione attestante che il
rapporto tra la superficie finestrata e quella di
calpestio non é inferiore ad 1/8;
-
infine, salvo ogni ulteriore aggiuntiva contestazione,
all'esito di una più completa acquisizione documentale,
e con riferimento alla certificazione di inizio e fine
lavori, allegata alla richiesta di agibilità, va
evidenziato che alle indicate date, con particolare
riferimento a quella di ultimazione dei lavori, la
situazione di fatto non era corrispondente a quella
dichiarata, atteso che, come sopra analiticamente
specificato, il fabbricato in questione, proprio con
riferimento alle unità commerciali, non risultava
ultimato in elementi costitutivi indispensabili ai fini
della effettiva agibilità e concreta funzionalità dei
locali medesimi.
Al
riguardo va evidenziato, con riferimento alle carenze
della parte impiantistica, che le mancanze in
questione determinano l’impossibilità di produrre le
certificazioni di regolare esecuzione ai sensi della
legge n. 46/90, stante la mancata ultimazione
dell’opera. Tali certificazioni, giova rilevare,
sono indispensabili per il rilascio del certificato
di agibilità dell’immobile e debbono necessariamente
essere allegate alla domanda propedeutica al rilascio
del detto certificato, con la conseguenza che
dichiarazioni non veritiere determinerebbero il mancato
rilascio del certificato e l’archiviazione della
pratica.
2) L' _____________________ e, per quanto di ragione,
quale titolare di pegno delle quote della
_____________________, l'____, hanno posto in essere una
condotta gravemente inadempiente che ha impedito la
stipula dell'atto pubblico di vendita entro il termine
essenziale del 30 giugno 2007, in riferimento all’art.
3, lett. B, del contratto preliminare.
Invero la promittente alienante aveva garantito che il
compendio immobiliare sarebbe stato realizzato in
conformità a leggi, regolamenti ed in genere
prescrizioni di qualsiasi genere sia dal punto di vista
urbanistico ed edilizio.
Nella fattispecie, invece, è accaduto quanto segue:
- in
data _______, con prot. N. _______, veniva presentata
dalla soc. _____________________ una DIA ai sensi dell’
art. 22, DPR 380/2001 per variante al Permesso di
Costruire n. ------- completo di convenzione integrativa
ed atto d’obbligo. Le opere in variante riguardavano la
diversa distribuzione degli spazi interni, la revisione
del perimetro del fabbricato, la modifica della
copertura, la revisione della sistemazione degli spazi
esterni ed i prospetti, le modifiche della posizione
della rampa di accesso. Tali interventi, tenuto
conto della loro natura ed entità, per essere realizzati
legittimamente, non potevano essere eseguiti in DIA ai
sensi dell’art. 37 in riferimento all’art. 22, comma 2°,
del DPR 380/01, bensì necessitavano del permesso di
costruire in variante ai permessi già ottenuti,
tenuto altresì conto della procedura in precedenza
espletata con relative convenzioni ed adozione di PUA in
variante alle vigenti prescrizioni di PRG. Infatti gli
interventi di ristrutturazione edilizia che comportino
variazione delle unità immobiliari, modifiche del
volume, della sagoma, dei prospetti e/o delle superfici
costituiscono interventi non inquadrabili nelle c.d.
varianti lievi eseguibili ex art. 22, comma II, del DPR
n. 380/01 ma richiedono il preventivo rilascio di
permesso di costruire in variante da parte dello stesso
organo che ha rilasciato i titoli originali (in tal caso
il IX Dipartimento del Comune di Roma) previo
espletamento delle procedure prescritte dalle originarie
convenzioni sottoscritte con il Comune di Roma.
Inoltre, in data ______, la soc. _____________________
presentava una ulteriore DIA ai sensi dell’art. 37 del
citato DPR in variante ed a integrazione della
precedente, per opere concernenti la ridistribuzione nel
piano S1 delle zone a destinazione commerciale e per la
riduzione del vano scale lato ________, con relativa
ridistribuzione dei servizi. Ciò avveniva anche al piano
superiore con ulteriore variazione strutturale
dell’immobile e con evidente modificazione dei
prospetti. Anche per tali opere sarebbe stato necessario
richiedere il permesso di costruire al ____ Dipartimento
del Comune di Roma e non presentare semplicemente una
DIA a completamento al Municipio ____ex art. 37 DPR
380/01, come accaduto nella fattispecie. Peraltro a
corredo di una DIA così complessa sarebbe stato
necessario redigere un progetto per il contenimento
energetico ai sensi del DL.gs 12.12.2006 n. 311 e
successivamente la dichiarazione di conformità.
Invero le modificazioni strutturali e la ridistribuzione
delle zone a destinazione commerciale verificatesi con
la prima e la seconda DIA hanno determinato di fatto una
sostanziale modifica degli spazi commerciali; di
tal che a fronte della prevista suddivisione in più
locali commerciali del piano seminterrato e del piano
sovrastante, sono stati creati due ambienti commerciali
al seminterrato 1 ed un ambiente commerciale unico al
piano terra. Ciò non soltanto in evidente difformità
rispetto a quanto contrattualmente pattuito ma anche con
negativi riflessi in ordine al rilascio di licenze
commerciali per locali di tipologia difforme rispetto a
quella prevista nel progetto originario approvato dal
Comune di Roma ed a quanto previsto nelle
convenzioni a suo tempo sottoscritte con lo stesso
Comune.
Sotto diverso profilo, inoltre, va altresì rilevato che
la circostanza, sopra illustrata, della effettuata
comunicazione di fine lavori da parte della soc.
_____________________, non avente effettivo riscontro
nella realtà fattuale per quanto riguarda i locali ad
uso commerciale pone, allo stato, delicati problemi
di carattere urbanistico. Infatti, stante
l’intervenuta dichiarazione di ultimazione dei lavori,
ai fini della regolare esecuzione dei lavori non
eseguiti, è necessario espletare la procedura per
l’ottenimento di nuovo permesso di costruire, che si
rivela particolarmente complessa, oltre l’ordinario,
attesa la natura di intervento in deroga alle
prescrizioni di PRG.
In
ogni caso, nella eventuale più favorevole ipotesi di non
necessità del rilascio di nuovo permesso di costruire,
sarebbe comunque necessario attivare una procedura in
forma semplificata, con ogni ovvia conseguenza in
termini di tempo e di oneri, che, ovviamente,
ricadrebbero sull’acquirente.
Sotto ulteriore e diverso profilo, va rilevato che la
controparte, ai sensi del richiamato art. 4, lett. A-D
del contratto preliminare avrebbe dovuto consegnare
l’immobile, libero da pesi e/o vincoli di qualsivoglia
natura e, comunque, pagare tutte le imposte relative
all’unità immobiliare promessa in vendita. Accade,
invece, nella fattispecie, che la parte promittente
alienante non ha corrisposto al Comune di Roma la somma
di oltre __________ euro prevista nelle Convenzioni
sottoscritte dalla stessa con il Comune di Roma, a
titolo di corrispettivo delle concessioni ad edificare
ottenute: sia per quanto concerne la remunerazione
dovuta al Comune per la riqualificazione ambientale
derivante dall’intervento costruttivo eseguito, sia in
riferimento al maggior compenso dovuto allo stesso
Comune di Roma in conseguenza della circostanza che
quest’ultimo, quale concedente dell’opera, non rientrerà
nel possesso e nella titolarità di tutte le superfici,
con destinazione commerciale e relative pertinenze
(ossia quelle promesse in vendita al sig.
_____________________) allo scadere del rapporto di
concessione. Della suindicata somma di €. ___________ il
minor importo di circa _________ euro è il corrispettivo
della superficie commerciale e relative pertinenze,
oggetto del preliminare di compravendita. Pertanto, per
tale complessiva somma, la promettente venditrice ha
chiesto ed ottenuto dal Comune di Roma una rateizzazione
in 24 mesi, con attivazione di polizza fideiussoria a
garanzia dell’adempimento. Tale garanzia fideiussoria ha
validità, allo stato, di un anno. Conseguentemente,
nell’ipotesi di mancato rinnovo della polizza
fideiussoira alla scadenza annuale e/o di omesso
pagamento da parte della soc. _____________________,
l’attore si vedrebbe esposto economicamente, quale
acquirente del compendio commerciale oggetto del
presente atto, nei confronti del Comune di Roma. E’ di
tutta evidenza che la situazione sopra evidenziata
costituisce un peso ed un gravame incombente
sull’immobile, per cui è causa, in violazione
dell’impegno contrattualmente assunto, all’art. 4, lett.
A-D del preliminare, dal promittente alienante.
Alla
luce di quanto sopra esposto e dedotto,
RITENUTO
-
che è palese l’inadempimento posto in essere dalla
_____________________ e/o dall’_____________________,
dal quale sono derivati gravi danni all’attore;
-
che è diritto ed interesse dell’attore ottenere il
trasferimento dell’immobile oggetto del preliminare,
salva la riduzione del prezzo per la mancata ultimazione
dei lavori, nella misura che sarà provata in corso di
causa e salvo il risarcimento del danno da liquidare in
separato ed autonomo giudizio;
-
che l’attore si dichiara pronto a versare, comunque, la
residua quota contanti di €. __________ , come previsto
nel contratto preliminare di cui alle premesse;
-
che nell’ipotesi di accertata violazione della legge
urbanistica che renda impossibile il trasferimento
dell’immobile e quindi nell’ipotesi di sussistenza di
causa ostativa alla emissione della sentenza costitutiva
ex art. 2932 cod. civ., l’attore sarebbe legittimato a
recedere dal contratto preliminare ed a ottenere la
restituzione del doppio della versata caparra
confirmatoria e soltanto a tal fine l’attore, come sopra
rappresentato, in via subordinata e ferma restando la
richiesta principale ex art. 2932 cod. civ., con il
presente atto formalmente dichiara di recedere, come in
effetti recede, dal contratto preliminare concluso in
data ______, concluso, previo consenso da parte
dell’_____________________ e della _____ dal sig.
_____________________, per sé o persona fisica o
giuridica da nominare, con la _____________________, ed
avente ad oggetto il complesso commerciale sito in
______, __________, con relativi parcheggi di pertinenza
sulla sopra indicata area censita al catasto terreni al
foglio n. ________, particelle ___.
Tutto ciò premesso, il sig. _____________________, come
in epigrafe rapp.to e difeso
CITA
1)
la _____________________, in persona del suo legale
rapp.te pro tempore, con sede in _______, Via _____;
2)
l’_____________________ in persona del suo Presidente
pro tempore, con sede in __, Via _____;
a
comparire innanzi al Tribunale Ordinario di Roma, nei
noti locali di V.le Giulio Cesare n. 54/B – Via Lepanto
n. 4 – sezione destinanda e Giudice designando
all’udienza che si terra il giorno _________,
ore di rito, con invito a costituirsi nel termine di
giorni 20 prima dell’udienza, ai sensi e nelle forme
stabilite dall’art. 166 c.p.c., con l’avvertimento che
la costituzione oltre detto termine comporterà le
decadenze di cui all’art. 167 c.p.c. e con l’avvertenza
che non comparendo si procederà in loro contumacia, per
ivi sentir accogliere le seguenti
CONCLUSIONI
Piaccia all’adito Tribunale, disattesa ogni contraria
istanza, deduzione ed eccezione, così giudicare:
A)
in via principale, accertato che la
_____________________ in persona del suo legale rapp.te
pro tempore, e/o l’_____________________ in persona del
suo Presidente pro tempore, si sono resi inadempienti
all’obbligo di concludere il contratto definitivo per
atto pubblico previsto nel contratto preliminare
concluso il ________, nonché all’obbligo di ultimazione
e di consegna dell’immobile e di pagamento al Comune di
Roma del corrispettivo dovuto e previsto in sede di
Convenzione, con ogni conseguente danno dell’attore, e
dato atto, altresì, che l’attore offre nuovamente con il
presente atto la somma di €. _____________, effettuate
le dovute compensazioni che fin d’ora si richiedono per
la mancata ultimazione e consegna dell’immobile per il
peso, riconducibile al corrispettivo di concessione non
pagato al Comune di Roma, gravante sull’immobile e
quantificabile allo stato nella misura di €. ________
circa, oltre la quota parte relativa alla
riqualificazione ambientale, o, comunque, nella misura
di giustizia, oltre il risarcimento dei danni subiti e
subendi, nella misura di €. __________, o, comunque, in
quella maggiore o minore che risulterà accertata nel
corso di causa, dichiarare l’autenticità delle
sottoscrizioni apposte nel contratto preliminare sopra
richiamato, ed emettere sentenza costitutiva ex art.
2932 cod. civ. che tenga luogo del contratto di vendita
non concluso, relativamente al complesso immobiliare,
sito in _________, insistente sull’area individuata al
catasto terreni del Comune di Roma al foglio n. 798,
particelle 60, 62, 63 e 65 ed attualmente distinto al
NCEU del Comune di Roma con i seguenti dati
identificativi:
- il
piano terra al foglio n. ____, particella ____, cat.
___;
- al
piano seminterrato , foglio n. ___, particella ___, sub.
___, cat. ___;
- al
piano seminterrato 1, foglio n. 798, particella 1009,
sub. 351, cat. D/8;
……………….
………………
ordinare conseguentemente al Conservatore dei Registri
Immobiliari di Roma la sua trascrizione ai sensi
dell’art. 2652 n. 2, cod. civ., con esonero da ogni
responsabilità;
B)
in via subordinata, e nell’ipotesi di violazione della
legge urbanistica che renda impossibile il trasferimento
dell’immobile per cui è causa, dichiarare risolto il
contratto preliminare concluso il _______, tra le parti
in causa, condannando in solido, tenuto conto della
dichiarazione di recesso manifestata espressamente nel
presente atto e che qui si ribadisce, la
_____________________ in persona del suo legale rapp.te
pro tempore e l’_____________________ in persona del suo
Presidente pro tempore, alla restituzione del doppio
della caparra confirmatoria versata dal sig.
_____________________ oltre il risarcimento di tutti i
danni subiti e subendi nella misura di €. _________, o
in quella maggiore o minore che sarà accertata nel corso
del giudizio, oltre rivalutazione monetaria ed interessi
di legge;
C)
in ogni caso condannare in solido i convenuti alla
restituzione in favore dell’attore di tutte le somme
dovute e ritenute di giustizia anche in relazione alla
compensazione di cui al punto A).
Con
vittoria di spese, competenze ed onorari.
In
via istruttoria si chiede:
-
che siano acquisiti i documenti, di cui alle
premesse del presente atto e che saranno depositati
all’atto dell’iscrizione a ruolo della causa ed indicati
specificamente nell’indice del fascicolo di parte;
-
che sia disposta CTU al fine di accertare la
conformità dell’opera realizzata rispetto a quanto
pattuito nel contratto preliminare concluso dalle parti
e l’eventuale ultimazione o meno delle opere nonché la
regolarità sotto il profilo urbanistico delle stesse,
l’eventuale quantificazione economica delle opere non
realizzate ed i danni subiti dall’attore per la mancata
stipula dell’atto pubblico di vendita entro il termine
essenziale del ______;
-
che sia disposto l’interrogatorio formale delle
parti convenute sulle circostanze di cui in narrativa
salva la prova per testi all’esito, che espressamente ci
si riserva di articolare.
Si
avanza, inoltre, espressa riserva di richiesta dei
termini di cui all’art. 183, VI comma, c.p.c. per le
richieste e gli adempimenti in esso previsti.
Si
indica per il valore della causa l’importo di €.
_________.
Ai
fini delle comunicazioni di cui alla vigente legge n.
80/05 si indica il seguente n. di fax 06/6838993.
Roma,
Avv.
Paolo Nesta Avv. Mauro Gioventù
RELATA DI NOTIFICA
Io
sottoscritto ufficiale giudiziario addetto all’ufficio
notifiche della Corte d’Appello di Roma ho notificato il
suesteso atto di citazione:
1)
alla _____________________, in persona del suo legale
rapp.te pro tempore, con sede in ________, Via _______.
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