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Un mese di reclusione per il carabiniere che usa il veicolo di servizio per fini privati-Corte di cassazione - Sezione I penale - Sentenza 23 gennaio 2012 n. 2660-commento-Guida diritto.it

 

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L’utilizzo di un mezzo militare per fini privati da parte di un carabiniere va punito con la reclusione. A nulla vale la giustificazione di aver sottratto le chiavi all’autista, durante la notte, unicamente per procurarsi delle medicine di cui non poteva fare a meno. Con la sentenza 2660/2012, la Cassazione boccia, dunque, il ricorso del militare non ritenendo la sua giustificazione credibile e lancia un segnale forte contro l’utilizzo abusivo di veicoli dello Stato da parte degli appartenenti alle Forze dell’ordine.

 

 

Rischiava una condanna più grave

Non solo, lette le carte, all’appuntato sarebbe potuta andare anche peggio. La difesa, infatti, aveva sostenuto che in base al grado ed alle funzioni rivestite, la disponibilità del mezzo sarebbe stata in capo all’imputato e non all’autista. Ma se ciò fosse stato vero, argomentano i giudici che non accolgono il rilievo per difetto di interesse, il reato in quanto commesso dall’affidatario del veicolo sarebbe stato quello ben più grave di peculato d’uso. Invece, in qualità di capo macchina, l’imputato non aveva la disponibilità del mezzo e, dunque, secondo il codice penale militare di pace, rispondeva del meno grave furto d’uso.

 

 

La tesi del rischio per la salute non era credibile

 

Una difesa maldestra su più punti. In un altro passaggio, infatti, il legale aveva sostenuto che il militare si sarebbe messo alla guida del veicolo alla ricerca di un farmaco che doveva assumere ad ore determinate, invocando così la scriminante del pericolo di un danno grave alla persona. La Cassazione però ha eccepito che le prescrizioni mediche erano successive al fatto, e che comunque se il rischio per la salute fosse stato reale, e già conosciuto, è da presumere che il carabiniere si sarebbe di certo preventivamente munito dei medicinali e li avrebbe portati con sé, anziché “intraprendere da solo la rischiosa e problematica ricerca di una farmacia in servizio notturno in una zona a lui completamente sconosciuta, e a sua dire, malfamata”.

 

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