Anche la libertà ha il suo prezzo.
Lo sa bene lo sposo che, a due giorni dalle nozze, ha
deciso di cambiare idea e, per questo, è stato
condannato a risarcire alla sua ex, abbandonata a un
passo dall’altare, tutte le spese sostenute e le
obbligazioni contratte in vista del “lieto evento”. Con
la sentenza n.9 la corte di Cassazione conferma la
decisione dei giudici di merito di addossare al volubile
ricorrente il risarcimento dei danni patrimoniali, ma
prende anche le distanze dalla scelta della Corte
d’appello di condannarlo a pagare, alla mancata sposa,
anche i danni morali.
Esclusi i danni morali - Gli
ermellini pur affermando che la rottura della promessa
di matrimonio, in assenza di un giustificato motivo, è
un illecito non privo di conseguenze giuridiche, esclude
che il “recesso dall’altare” possa essere soggetto ai
principi generali sulla responsabilità contrattuale o
extracontrattuale. Il venire meno alla parola data e
“all’affidamento creato nel promissario quindi la
violazione delle regole di correttezza e di auto
responsabilità” – spiegano i giudici di piazza Cavour –
non è un comportamento lecito e privo di conseguenze. I
danni da prendere in considerazione devono essere però
solo quelli materiali e nascono da un’obbligazione ex
lege.
La libertà di ripensarci - Mentre
l’ipotesi di indennizzare la persona abbandonata per il
pregiudizio affettivo, sarebbe in contrasto con
l’esigenza di tutelare il diritto di tutti di sposarsi o
non sposarsi, possibilità che si mantiene fino al
momento del fatidico sì. Un diverso ragionamento
finirebbe per costituire una forma indiretta di
pressione finalizzata a contrarre un legame non più
desiderato. Dalla necessità di contemperare le diverse
esigenze nasce il compromesso adottato dalla Cassazione
di condannare il fuggitivo a pagare poco meno di 10 mila
euro, mentre gli vengono “condonati” i 30 mila euro
stabiliti dalla Corte d’Appello di Catania per i danni
morali. Inutili invece la richiesta del ricorrente di
stabilire un tetto di risarcimento un po’ più basso in
considerazione della possibilità di recuperare parte
delle spese sostenute per la cerimonia andata in fumo. |