Persona e danno.it
Cosa accade se il de cuis ha
taciuto in mala fede la sua malattia nella stipulazione
di una polizza vita? Possono i beneficiari riscuoterne
il capitale?
La soluzione a tale quesito la
fornisce la Suprema Corte che rigetta la domanda di
riscossione del capitale da parte dei beneficiari
rilevando che il disinteresse dell’assicuratore per la
conoscenza di informazioni necessaria per la valutazione
del rischio non possa essere evocato per non aver
elencato espressamente tutte le patologie in grado di
influire sull’eventuale assunzione del rischio.
Il questionario anamnestico legato
alla polizza chiedeva di indicare l’esistenza di
qualsiasi stato morboso o patologico e l’aver omesso
l’indicazione di affezione da diabete, la cui nozione di
malattia è pacificamente notoria, implica la malafede
dell’assicurando.
Alla luce di queste conclusioni
trova applicazione l’art.1892 c.c. con conseguente
annullamento del contratto e diritto della compagnia
all’acquisizione dei premi e non invece l’art. 1893 c.c.
II c., come invocato in via subordinata dalle
ricorrenti. |