Avv. Paolo Nesta


Palazzo Giustizia  Roma


Palazzo Giustizia Milano

Sede di Roma: C.so Vittorio Emanuele II,  252   00186 – Roma
Tel. (+39) 06.6864694 – 06.6833101 Fax (+39) 06.6838993
Sede di Milano:  Via Pattari,  6   20122 - Milano 
Tel. (+39) 02.36556452 – 02.36556453  Fax (+ 39) 02.36556454 

 

IL CONDOMINIO E' SALVO SE HA ESEGUITO UN'ADEGUATA MANUTENZIONE"- Cass. civ., sez. III, 16 maggio 2011, n. 10720, pres. Amatucci, rel. Carleo -

 

Home page

Note legali e privacy

Dove siamo

Profilo e attività

Avvocati dello Studio

Contatti

Cassa di Previdenza e deontologia forense

Notizie di cultura e di utilità varie

 

 

 

 

 

                                                   * * *

 

Svolgimento del processo

 

Con citazione notificata in data 24/2/2000 Z.M. conveniva, in giudizio il Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta per sentirlo condannare al risarcimento dei danni subiti dalla propria vettura, parcheggiata all'interno della propria unità immobiliare in (OMISSIS) , a seguito della, tracimazione della roggia XXXXXXX, gestita dal Consorzio, avvenuta il (OMISSIS), In esito al giudizio, in cui si costituiva il Consorzio contestando la propria responsabilità, il giudice di Pace di Bassano del Grappa, rigettava la domanda. Avverso tale decisione la Z. proponeva appello ed in esito al giudizio, in cui si costituiva l'appellato il Tribunale di Bassano del Grappa con sentenza depositata in data 8 agosto 2005 rigettava il gravame. Avverso la detta sentenza la Z. ha quindi proposto ricorso per cassazione articolato in due motivi. Resiste il Consorzio con controricorso illustrato da memoria a norma dell'art.378 cpc.

 

Motivi della decisione

 

Le due doglianze, svolte dalla ricorrente, intimamente connesse tra loro ed articolate, la prima, sotto il profilo della violazione e/o falsa applicazione dell'art. 2051 cc, e la seconda, sotto il profilo dei vizio motivazionale, si fondano sulla premessa che il Tribunale avrebbe violato ogni elementare iter logico, "tanto da inficiare la motivazione della sentenza di gravi ed insanabili lacunosità e contraddittorietà", ritenendo che l'esondazione probabilmente non si sarebbe prodotta se la roggia fosse stata sottoposta ad adeguata manutenzione ed aggiungendo, subito dopo, che gli interventi manutentivi dei Consorzio, ancorché assolutamente sporadici, dovevano ritenersi adeguati stante l'esistenza dello "scolmatore" realizzato alla fine degli anni ottanta, inidoneo a smaltire soltanto la portata eccedente i 7,5 mc/s e quindi solo la portata d'acqua in caso di piogge estremamente rilevanti. In tal modo, il Tribunale avrebbe violato 1 principi in materia di responsabilità ex art.2051 cc la quale può essere esclusa solo dal fortuito laddove nella specie il Consorzio non aveva fornito la prova di aver adottato, in relazione alle condizioni della cosa ed alla sua funzione tutte le misure idonee ad evitare il danno. Entrambe le censure meritano attenzione. A riguardo, giova sottolineare che questa Corte con indirizzo ormai consolidato ha avuto modo di affermare il principio secondo cui la responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia prevista dall'art. 2051 cod. civ. viene esclusa solo mediante la dimostrazione positiva del caso fortuito e, per aversi caso fortuito, occorre che il fattore causale estraneo ai soggetto danneggiante abbia un'efficacia di tale intensità da interrompere il nesso eziologico tra la cosa custodita e l'evento lesivo, ossia che possa essere considerato una causa sopravvenuta da sola sufficiente a determinare l'evento.

In particolare - il principio è stato affermato con riferimento ad una vicenda assolutamente analoga a quella per cui è causa - una pioggia di eccezionale intensità, può costituire caso fortuito in relazione ai danni riportati dai proprietari di appartamenti inondati da acque tracimate a causa di tale evento, a condizione che l'ente preposto provi di aver provveduto alla manutenzione del sistema di smaltimento delle acque nella maniera più scrupolosa e che, nonostante ciò, l'evento dannoso si è ugualmente determinato. (Cass. 5658/010).

Considerato che la sentenza impugnata non si è uniformata ai suddetti principi, pienamente condivisi dal Collegio ed applicabili nella fattispecie, il ricorso per cassazione in esame deve essere accolto e la sentenza impugnata, che ha fatto riferimento, in modo non corretto, ad una regula iuris diversa, deve essere cassata. Con l'ulteriore conseguenza che, occorrendo un rinnovato esame da condursi nell'osservanza del principio richiamato, la causa va rinviata al Tribunale di Bassano del Grappa in diversa composizione, che provvederà anche in ordine al regolamento delle spese della presente fase di legittimità.

 

P.Q.M.

 

La Corte accoglie il ricorso, cassa la sentenza impugnata con rinvio della causa al Tribunale di Bassano del Grappa in diversa composizione, che provvederà anche in ordine al regolamento delle spese della presente fase di legittimità

 

Legislazione e normativa nazionale

Dottrina e sentenze

Consiglio Ordine Roma: informazioni

Rassegna stampa del giorno

Articoli, comunicati e notizie

Interventi, pareri e commenti degli Avvocati

Formulario di atti e modulistica

Informazioni di contenuto legale

Utilità per attività legale

Links a siti avvocatura e siti giuridici