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Roma capitale, ecco le nuove competenze- PA.net

 

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i Redazione Il governo ha approvato il secondo decreto su Roma capitale, primo atto del consiglio dei ministri guidato da Mario Monti. Maggiori funzioni in materia di beni culturali, turismo, protezione civile. Vediamo quali.

 

Maggiori funzioni e poteri in materia di beni culturali, paesaggistici e ambientali, turismo, protezione civile. E le competenze sul Teatro dell'Opera di Roma. Sono, in estrema sintesi, i punti principali del decreto su Roma capitale, approvato ieri dal primo consiglio dei ministri del Governo Monti. E' il secondo decreto legislativo su Roma Capitale, ed è stato subito esaminato dal governo perchè era in scadenza. Soddisfazione da parte del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e del presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, mentre non mancano polemche, in particolare da parte della Lega NOrd, tradizionalmente critica su Roma capitale.

 

Ma al di là del dibattito politico vediamo di cosa si tratta. Una serie di competenze e funzioni attualmente dello Stato, per lo più del ministero dei Beni Culturali, passano al nuovo ente territoriale, così come una serie di poteri della Regione, da definire con un apposito provvedimento regionale. In genere, l'iter è ancora lungo, nel senso che il consiglio dei ministri ha approvato il decreto in prima lettura: ora si passa alle Camere, che possono eventualmente inserire modifiche, e quindi il provvedimento torna al Cdm per il via libera definitivo. A quel punto, ci saranno 90 giorni di tempo per l'entrata in vigore del decreto e per approvare la legge regionale.

 

Il decreto disciplina il conferimento delle funzioni a Roma capitale sulla base dell'art. 24 della legge 42/2009 sul federalismo fiscale, che stabilisce l’attribuzione a Roma capitale di «speciale autonomia, statutaria, amministrativa e finanziaria» ai sensi dell'art. 114, terzo comma, della Costituzione.

 

Il primo decreto su Roma capitale, approvato dal Cdm il 17 settembre 2010 (n.156/2010) aveva disegnato il profilo istituzionale del nuovo ente: il consiglio comunale è diventato assemblea capitolina, il sindaco partecipa al Cdm per essere ascoltato quando si discutono questioni importanti sul nuovo ente.

 

Questo secondo provvedimento, invece, stabilisce i poteri che lo Stato trasferise al nuovo ente. In tema di beni storici, artistici, ambientali e paesaggistici, Roma Capitale acquisisce una serie di compiti amministrativi relativi alla valorizzazione: attività dirette a promuovere la «conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili», al servizio dello sviluppo della cultura, che comprende anche gli interventi di conservazione.

 

Roma capitale avrà anche una serie di compiti amministrativi relativi alla valorizzazione dei Beni Cultrali, partecipando alla Conferenza delle Sovrintendenze (istituita dallo stesso decreto di Roma Capitale e formata da Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, Sovrintendenza capitolina e Soprintendenze statali aventi competenza sul territorio di Roma capitale), eseguendo verifiche, in concorso con gli uffici ministeriali, in caso di realizzazione di opere pubbliche, e ancora rilasciando autorizzazioni, nulla osta e pareri nonchè applicando sanzioni ad esempio in caso di abusi edilizi.

 

Ha anche compiti di catalogazione dei beni culturali, di conservazione (anche con la collaborazione di università e istituti di ricerca), e in genere di promozione dei beni culturali.

 

Tutte le funzioni di competenza del ministero sul Teatro dell'Opera passano a Roma capitale.

 

In tema di turismo, previste attività di rappresentanza e promozione all'estero e il coordinamento di manifestazioni fieristiche.

 

Infine, Roma capitale può emettere ordinanze per interventi di emergenza in relazione a «eventi calamitosi», ferme restando «le funzioni attribuite al Prefetto di Roma dall’articolo 14 della legge 24 febbraio 1992, n. 225».

 

Il sindaco Gianni Alemanno convocherà, dopo il varo dell’assestamento di bilancio previsto per il prossimo 30 novembre, una seduta straordinaria dell’assemblea capitolina «per riferire i contenuti della riforma di Roma capitale».

 

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