Se c’è la delibera comunale ma
manca un contratto scritto da parte del comune per
l’affidamento di un incarico di consulenza ad un
professionista, non scatta il diritto al compenso per la
prestazione resa. Lo ha stabilito la Corte di cassazione
con la sentenza n. 16997/2011, con la quale ha respinto
il ricorso di un perito per ottenere il pagamento
relativo ad una relazione geologica tecnica riguardante
i lavori di realizzazione della circonvallazione di
Racalmuto.
Per i giudici di Cassazione,
infatti, il contratto d’opera “deve tradursi a pena di
nullità, nella redazione di un apposito documento,
recante la sottoscrizione del professionista e del
titolare dell’organo attributario del potere di
rappresentare l’ente interessato nei confronti dei
terzi, dal quale possa desumersi la concreta
instaurazione del rapporto con le indispensabili
determinazioni in ordine alle prestazioni da rendere e
al compenso da corrispondere”. “Di conseguenza -
prosegue la sentenza - in mancanza di detto documento
contrattuale, ai fini di una valida conclusione del
contratto rimane del tutto irrilevante l’esistenza di
una deliberazione con la quale l’organo collegiale
dell’ente abbia conferito un incarico ad un
professionista”. Infatti, tale atto “non costituisce una
proposta contrattuale ma un atto con efficacia interna
all’ente”. |