RICORSO PER VIOLAZIONE DELLA DURATA DI UN PROCESSO PENALE IN ITALIA.

CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO

Consiglio d'Europa

Strasburgo - Francia

RICORSO

Presentato in applicazione dell'articolo 34 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo PER L'ECCESSIVA DURATA DI UN PROCESSO PENALE IN ITALIA.

I.PARTI

IL/LA RICORRENTE

Nome

Cognome

Sesso



Nazionalità

Professione

Data di nascita

Residenza

Domicilio

Telefono

Rappresentato e difeso nella procedura in oggetto, dall'Avv…….., elettivamente domiciliato presso lo studio del medesimo in Italia, città………, via……….., telefono…….., fax……….., in forza di procura in calce al presente ricorso

L'ALTA PARTE CONTRAENTE

Indicazione dello Stato

OGGETTO DEL RICORSO: violazione dell'art. 6.1 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo del 4.11.1950, quanto al “termine non ragionevole” di durata di un processo penale e quanto al “diniego di accesso ad un tribunale” in Italia.

II) ESPOSIZIONE DEI FATTI:

PROCEDIMENTO PENALE DI PRIMO GRADO

1. In data ……………….il Procuratore della Repubblica di …………….procedeva ad indagini a carico del ricorrente per il reato di truffa, ex articolo 640 c.p. del codice penale, per un fatto commesso in data……………. e ciò per aver rilasciato cambiali firmate con false generalità onde ottenere la consegna di merci acquistate.

2. Il ricorrente in data ……….. veniva interrogato dal Procuratore della Repubblica di ……….., davanti al quale il medesimo ricorrente negava ogni tipo di responsabilità. Successivamente in data …………….., nell’udienza preliminare il ricorrente veniva interrogato dal Giudice delle Indagini Preliminari All’esito di tale udienza, il Giudice delle Indagini Preliminari rinviava a giudizio il ricorrente, davanti al Tribunale di Milano, fissando l’inizio del processo per il giorno …………..

3. Elenco cronologico delle udienze : in data……….

- verifica della regolarità dell’instaurazione del battimento e della costituzione della parte civile;

- ammissione delle prove per testi;

- viene interrogato un teste;

- rinvio per l’assenza dei testi;

- vengono interrogati altri due testi;

- esposizione delle conclusioni e discussione finale e lettura della sentenza, ……………..pubblicazione presso la cancelleria della motivazione della sentenza. con il numero R.G.N.R. /………

Il Tribunale con la sentenza numero ../…. ha assolto il Signor ……………. dal reato ascrittogli.



PROCEDIMENTO PENALE DI SECONDO GRADO

Il Procuratore della Repubblica proponeva appello contro la sentenza di assoluzione del ricorrente.



6. Il processo è iniziato davanti alla Corte d’appello di …………. il giorno ………, ma l’udienza è stata rinviata al ………., per irregolarità nelle notifiche. Successivamente è stata rinviata al ........ Al momento attuale il ricorrente è ancora in attesa della sentenza di secondo grado.

7. IN CONCLUSIONE : Il processo penale, iniziato davanti al Tribunale di Milano in data …….., con il rinvio a giudizio disposto dal Giudice delle Indagini Preliminari (GIP), è durato otto anni in primo grado ed è tuttora in corso in grado di appello, quindi, pende complessivamente da oltre dieci anni.

8. L'oggetto della causa penale non era complesso e comunque non vi è alcuna ragionevole proporzione con la sua durata. Il giudice non ha utilizzato tutti gli strumenti processuali in suo potere per condurre il processo nei modi e nei tempi rigorosamente fissati dal codice di procedura penale. La colpa di tale comportamento del giudice è da attribuire alle notorie carenze dell'organizzazione e del funzionamento degli uffici giudiziari, di cui il solo responsabile è il Ministero di Grazia e Giustizia, a norma dell'art. 110 della Costituzione italiana.

III) ESPOSIZIONE DELLE VIOLAZIONI DELLA CONVENZIONE.

9. Il ricorrente ritiene che il processo penale in oggetto non sia conforme al dettato dell'art. 6 par. 1 della Convenzione,con riferimento al “termine ragionevole”di durata di un processo. A carico del Governo italiano sono stati promossi migliaia di ricorsi davanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ed oltre mille condanne sono state già emesse da parte degli organi giurisdizionali del Consiglio d'Europa, proprio per la lentezza della giustizia italiana. Anche i tentativi di riforma del processo penale in Italia sono risultati inutili. Infatti, a distanza di molti anni dopo la riforma del codice procedura penale, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 22.09.1988 n. 447, il Governo italiano non ha ancora risolto il problema dell'organizzazione e dell'efficienza della "macchina della giustizia", mediante l'adeguamento delle strutture e degli organici della magistratura.

10. Peraltro, la generalizzata situazione di paralisi delle cause penali comporta anche la concorrente violazione dell’art. 6 paragrafo 1 della Convenzione, sotto il profilo del “diniego di accesso ad un tribunale” in Italia al fine di ottenere una decisione definitiva.

IV) ESPOSIZIONI RELATIVE ALL’ART. 35 DELLA CONVENZIONE.

11. Trattandosi di un caso di eccessiva durata del processo davanti ai giudici nazionali, non è necessario attendere la fine del processo per la presentazione del presente ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, pertanto, essendo ancora in corso il processo davanti ai giudici nazionali, nel caso di specie, non sono decorsi i sei mesi dalla decisione interna definitiva di cui all’art. 35 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Il ricorrente non disponeva di altri mezzi interni effettivi per accelerare il corso del processo davanti ai giudici nazionali.

V) ESPOSIZIONE DELL'OGGETTO DELLA DOMANDA.

12. Accertamento della violazione dell'art.6 par.1 della Convenzione e risarcimento del danno sia materiale che morale a carico del Governo Italiano, nella misura che il ricorrente si riserva di quantificare nel corso della presente procedura, segnalando fin d’ora che la irragionevole durata del processo a carico del ricorrente ha provocato a quest'ultimo ingenti ed irreparabili danni materiali e morali.


VI) ALTRE ISTANZE INTERNAZIONALI.

Il ricorrente non ha sottoposto il suo caso ad alcun altra autorità internazionale.




VII) ELENCO DEI DOCUMENTI ALLEGATI .

14. Copia di

1.verbale di interrogatorio del ricorrente del……….davanti al Procuratore della Repubblica di ………………………..

2 verbale di interrogatorio del ricorrente del…………. davanti al Giudice delle Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di …………. ed ordinanza di rinvio a giudizio;

3. copia dei verbali delle udienze davanti al Tribunale di …………….

4. sentenza assolutoria del ricorrente del ……….., con il numero …../……….del Tribunale di ……………………

5 copia dei verbali delle udienze davanti alla Corte d’appello di …………………

Il ricorrente si riserva di produrre ulteriori documenti oltre a quelli

Eventualmente richiesti dalla Corte Europea.

VIII) LINGUA DELLA PROCEDURA DAVANTI ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO.

15. Il ricorrente chiede di poter far uso della sua propria lingua italiana in tutti i suoi scritti difensivi e nell’eventuale dibattimento davanti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, nonché di avere gratuitamente la traduzione in lingua italiana della corrispondenza a lui inviata dal Segretariato della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e degli scritti difensivi del Governo italiano. In ogni caso, la lingua sussidiaria di lavoro può essere in inglese (oppure in francese).

IX) DICHIARAZIONE E FIRMA

Dichiaro in fede e con lealtà che i dati che figurano nel presente ricorso sono esatti .

Luogo, data e firma del ricorrente Signor……………….

PROCURA

Il sottoscritto Signor……….. delega a rappresentarlo difenderlo nella procedura in oggetto, l'avv……………… ed elegge domicilio presso lo studio del medesimo in Italia città.........................., via ......................, conferendo allo stesso i più ampi poteri.

Data e firma Signor……………

E’ autentica

avv. …………………………