Ai Colleghi Romani

NON MI PIACE CHE…

  • I bilanci, consuntivo 2013 e preventivo 2014, dell’Ordine degli Avvocati di Roma, abbiano esposto rispettivamente perdite di esercizio di € 637.485,00 ed € 823.810,00.
  • L’Organismo di Mediazione del Consiglio, a distanza di 3 anni dalla sua attivazione, abbia riportato un passivo di 298.946,00 per l’anno 2013 e che a fronte di ciò non sia stato corrisposto alcun compenso ai mediatori che operano in tale organismo e che hanno prestato la loro opera professionale sottraendo tempo e risorse al loro studio.
  • Per far fronte a tali ingenti debiti siano stati utilizzati gli avanzi economici degli esercizi precedenti, che ben avrebbero potuto essere utilizzati per soddisfare le esigenze più pressanti dei Colleghi.
  • Il Coa di Roma è creditore nei confronti dei Colleghi, che da anni non pagano la tassa di iscrizione annuale, per complessivi € 2.727.705,00 nell’anno 2013, aumentati ad € 4.064.014,00 per l’anno 2014, senza che siano state adottate adeguate iniziative, ex lege previste, per ovviare a tale situazione pregiudizievole.
  • Quanto accaduto nel corso dell’assemblea del 27 giugno u.s., ossia:

-        Il fatto che un Consigliere, al momento della votazione ( fatto mai accaduto nella storia del Consiglio dell’Ordine di Roma), abbia filmato o fotografato coloro che stavano votando, mentre alzavano il cartellino rosso o verde.

-        Non avere il Presidente posto in votazione all’assemblea la proposta, avanzata da Alleanza Forense per la Giustizia- AFG, di votare l’approvazione del bilancio, non per alzata di mano, ma a scrutinio segreto.

-        Il fatto che il Presidente immediatamente dopo l’intervento del sottoscritto, ascoltato compostamente dall’intera platea e nel corso del quale era stata evidenziata l’inopportunità dell’irrisoria riduzione dei contributi per l’iscrizione annuale agli albi se ciò doveva comportare un passivo di esercizio di 700-800.000 euro l’annoabbia fatto riferimento ad una proposta avanzata negli anni scorsi da AFG, peraltro in un contesto molto più articolato di aiuto ai Colleghi in difficoltà, con la quale si proponeva una riduzione del 30% dell’importo annuale per l’iscrizione agli albi, purché ovviamente si chiudesse con il pareggio di bilancio e non con una perdita di centinaia di migliaia di euro.

Lascio all’attento lettore le valutazioni sulle finalità dell’intervento presidenziale.

E’ appena il caso di evidenziare che non mi è stata consentita, nonostante l’espressa richiesta, alcuna replica chiarificatrice, sia pure telegrafica.

  • L’atteggiamento trionfalistico – dopo l’approvazione dei bilanci da parte dell’assemblea, composta nella quasi totalità da Colleghi chiamati a partecipare dall’attuale maggioranza del Consiglio- assunto da taluni, con un linguaggio certamente non consono al ruolo ricoperto.

Di fronte a tutto questo, pur in minoranza all’assemblea del 27 giugno u.s., ma non sappiamo tra i 23.000 iscritti all’Albo, siamo fieri di aver esposto le nostre critiche, che peraltro hanno tratto spunto dalla relazione redatta dal Collegio dei Revisori dei Conti, a viso aperto e senza nasconderci.

Siamo convinti, infatti, che le idee quando sono giuste e camminano sulle gambe di uomini e donne oneste, prima o poi saranno apprezzate dalla maggioranza e consentiranno di far venire a galla la verità.

                                                                                                                                      

                                                        Voltiamo pagina                                                              

Paolo Nesta- Presidente Alleanza Forense per la Giustizia-AFG