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PAROLE, PAROLE, PAROLE
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Si è conclusa l’VIII Conferenza Nazionale dell’Avvocatura, tenutasi a Napoli dal 16 al 18 gennaio 2014. Sono stati elaborati documenti dai gruppi di lavoro su varie tematiche ( processo civile e penale, rappresentanza politica forense, legge professionale, giovani avvocati, famiglie e minori, RC auto e geografia giudiziaria).

Si è ribadito ( in assenza del Ministro Cancellieri che, nell’occasione, ha preferito recarsi altrove) che l’Avvocatura tutta ricercherà costantemente il dialogo con il Governo per difendere la giustizia pubblica, i diritti dei cittadini, il ruolo di difesa sancito dalla Costituzione. Si è detto, anche, che l’Avvocatura si batterà contro lo svuotamento dei poteri del Parlamento, proponendosi come presidio di libertà e di democrazia.

Parole, parole, parole, dichiarazioni di facciata, che denotano inequivocabilmente la perdita di autorevolezza degli organismi rappresentativi dell’Avvocatura e soprattutto l’incapacità o forse la mancanza di volontà di affrontare, pur in presenza di un panorama desolante, i reali problemi della quasi totalità degli Avvocati italiani.

Siamo di fronte al progressivo decadimento del ceto forense, sempre più povero e in grande affanno, che è costretto a subire l’imposizione di provvedimenti che umiliano gli Avvocati, sia per lo scarso riconoscimento, sotto il profilo economico,  della qualità del lavoro svolto ( con lo scopo di favorire i poteri forti ma non i cittadini ), sia per la riduzione degli spazi lavorativi mediante un esorbitante aumento dei costi per accedere alla giustizia civile; il tutto in danno certamente della collettività e dei diritti dei cittadini ma, anche, in danno degli Avvocati.

Di fronte a tale drammatica situazione è necessario “ voltare pagina” per evitare che la nostra professione sia completamente proletarizzata ed umiliata. E’ indispensabile che gli Avvocati, con autorevolezza, determinazione, decisione e chiarezza d’idee, senza indulgere in stucchevole autoreferenzialismo, facciano valere le loro ragioni in ogni sede, prospettando, senza atteggiamenti compiacenti,  di essere pronti a porre in essere immediatamente azioni concrete ed efficaci.  Per il conseguimento di tale obiettivo è necessario che gli organismi rappresentativi, a livello nazionale e locale, siano capeggiati da persone in grado di esprimere effettivamente autorevolezza, che si acquisisce sulla base della chiarezza d’ idee manifestata e sulla capacità di ragionamento in ambito dialettico, cogliendo i punti essenziali della problematica e suggerendo efficacemente gli opportuni rimedi.

Non è più tempo di slogan e di proclami ad effetto. E’ tempo di impegno, determinazione e serietà per evitare di essere annientati.

La stragrande maggioranza degli Avvocati è consapevole di tutto ciò. E chi ci rappresenta altrettanto?

A presto e un caro saluto.                                        

Il Presidente

(Paolo Nesta)