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Il Congresso di Venezia, tenutosi nei giorni 9/10/11 ottobre,avrebbe dovuto rappresentare una svolta, nel senso che, finalmente, in applicazione dell'art. 39 della legge 247/2012, si sarebbe dovuto eleggere un Organismo Unitario, che potesse rappresentare la volonta' unitaria dell'Avvocatura italiana. Purtroppo cosi' non e' stato. Anche stavolta hanno prevalso i particolarismi,le dispute tra le varie componenti, che hanno inteso privilegiare l'interesse individuale anziche'avere, come unico punto di riferimento, l'interesse collettivo. Il risultato e' stato che nessuna delle sei mozioni, ammesse e votate in assemblea, ha raggiunto il quorum, pari a 461 voti, per consentire all'Organismo di avere una rappresentanza, forte, unitaria e, quindi, in grado di farsi valere.

Alleanza Forense per la Giustizia- AFG, da me rappresentata e che ha visto la fattiva presenza del Segretario Lucilla Anastasio, ha presentato due mozioni, entrambe ammesse( di seguito allegate).
Avendo intuito che la situazione di contrapposizione tra le vari componenti dell'Avvocatura non avrebbe portato a nulla di buono ( e purtroppo questo si e'verificato), ho invitato,in un accorato intervento di presentazione della nostra mozione statutaria, gli oltre 900 delegati presenti a non cadere nella tentazione di votare in modo settoriale, privilegiando soltanto l'interesse della componente di appartenenza, ma di esprimere con il voto la volonta' di avere, come unico obiettivo, la realizzazione dell'unita' dell'Avvocatura, mediante il coinvolgimento di tutte le componenti ( istituzionale,associativa e congressuale), nessuna esclusa.

Cio' avrebbe consentito di avere finalmente una forte e autorevole rappresentanza in grado di rapportarsi adeguatamente con gli interlocutori.

Purtroppo, hanno prevalso ancora una volta, gli interessi particolari , avendo votato i delegati secondo le indicazioni di" scuderia" e, quindi, in modo settoriale, pensando erroneamente che la loro componente potesse" vincere", con il risultato che ciascuna mozione ha ottenuto molti meno voti di quelli che i proponenti avevano ipotizzato e, comunque,di gran lunga al di sotto del quorum necessario per essere approvate.

Ma le buone idee, talvolta, hanno necessita' di tempo per essere apprezzate e, conseguentemente, pur non avendo la nostra equilibrata e ragionevole mozione riportato molti voti favorevoli , peraltro con un rilevante numero di astenuti,( ma anche le mozioni presentate dalle altre associazioni, in alcuni casi riunite tra di loro, proporzionalmente hanno conseguito un numero di voti estremamente modesto), continueremo con determinazione nella nostra battaglia, a livello nazionale e territoriale, affinche' l'Avvocatura italiana possa finalmente esprimersi con una sola voce, forte e autorevole,e non come e' stato, fino ad oggi, con piu' voci, deboli, in contrasto fra di loro e non in sintonia con la volonta'della stragrande maggioranza degli Avvocati, che quotidianamente e con fatica frequentano, tra mille difficolta', i Tribunali italiani ,peraltro in una condizione di notevole incertezza e precarieta' economica.

Paolo Nesta
Presidente di Alleanza Forense per la Giustizia- AFG