Scritto da Avv. Giancarlo Lima   
Risale al 2010 l'ultima modifica legislativa in tema di proprietà industriale, ovvero concernente la materia dei marchi e brevetti, ma ben più risalente nel tempo è la protezione di tali particolare forme di creatività che, per la loro particolare natura, appunto industriale, godono nella totalità degli ordinamenti di una tutela autonoma e differente rispetto a quella propria del diritto di autore e del copyright.

La particolarità deriva dal fatto che essi non sono collegati al mondo della semplice arte, bensì al business delle utilità che arricchiscono la vita quotidiana, vuoi della totalità della comunità, vuoi di alcuni addetti di settori specifici, in quanto, in modo particolare i brevetti, sono forme di tutela che attribuiscono ad un soggetto la titolarità di un'invenzione riproducibile e utilizzabile per un determinato fine che sia ritenuto meritevole di tutela.

A differenza del diritto di autore, infatti, la tutela per tali categorie non è automatica, bensì è subordinata ad un riconoscimento, da parte dell'ordinamento a cui è richiesta, dell'utilità e dell'innovatività dell'oggetto da brevettare. A più livelli, infatti, può essere concesso il brevetto, che può essere nazionale, europeo o internazionale: a ciascuno di essi corrisponde ovviamente un incremento dei costi per ottenerlo, maggiori difficoltà a non incontrare brevetti similari già concessi e, infine, tempi estremamente crescenti. A tale ultima questione, tuttavia, soccorre l'istituto della priorità della domanda, in base al quale, a prescindere dalla data di concessione del brevetto, ove esso venga rilasciato vale a partire dal momento della richiesta, per cui ogni eventuale domanda intervenuta nelle more dell'ottenimento automaticamente viene cassata dalla prima.

Essendo ovviamente collegato al mondo dell'industria, inoltre, il brevetto, così come anche il marchio, hanno durata abbastanza limitata nel tempo, che, a seconda dei casi, può variare dai cinque ai venti anni, a fronte, per contro, della tutela in tema di diritto di autore che è invece di diritto pari a settanta anni, ma è corollario ovvio della inarrestabile corsa del mondo della tecnologia, delle invenzioni industriali, che piano piano ci sta portando al mondo delle macchine.